Sembra incredibile, ma l’inquinamento ha colpito anche uno dei luoghi più inaccessibili, la seconda montagna più alta del mondo ovvero il K2. Lo afferma la Fondazione Nimsdai che annuncia su Instagram la necessità di organizzare una spedizione per poter ripulire la cima del monte dai rifiuti lasciati dai precedenti escursionisti. Monte alto, ricordiamo, ben 8611 metri.
Scrive sul post di denuncia: “È ora di agire. La spazzatura sul K2 al Campo 2 quest’anno era così terribile che il nostro Fondatore ha quasi vomitato dall’odore. Cibo in decomposizione e rifiuti umani, vecchie tende e corde che scendono a cascata dal fianco della montagna, congelate nel ghiaccio e sciolte nelle falde acquifere. È tempo di agire. Oggi annunciamo il nostro nuovo progetto per affrontare questo disgustoso mucchio di rifiuti al K2”.
E poi annuncia: “Il prossimo anno vogliamo avere una squadra di sherpa che avrà il compito di pulire a tempo pieno e rimuovere le corde vecchie, usate e pericolose. Questo sarà un progetto impegnativo e costoso”. Questo progetto va ad aggiungersi a quello di ripulire, nel 2023, anche l’Everest.
Il presidente della fondazione, Nirmal Purja, diventato famoso dopo aver stabilito un record nel 2019 per aver scalato in soli 189 giorni le 14 vette più alte del mondo, ha affermato: “una cosa che le persone devono capire è che liberarsi di parte dell’attrezzatura può essere un caso di vita o di morte a quell’altitudine. Il maltempo può distruggere le tende e l’attrezzatura lasciata nei campi più alti per le spedizioni da utilizzare, attrezzatura che poi resta sigillata nel ghiaccio”.
E aggiunge: “Questa spazzatura è un accumulo di quasi 70 anni, dalle prime salite in montagna. Non basta solo una stagione, ci vorrà del tempo per rimuoverlo perché è così radicata nel ghiaccio. La pulizia in alta quota è molto dura e richiede molto lavoro”.