Si è sfiorata la tragedia in Svezia, dove un traghetto della Stena Line ha rischiato di affondare con circa 300 persone a bordo. Il traghetto era partito da Ventspils in Lettonia ed era diretto a Nynashamn, in Svezia quando improvvisamente intorno alle 12:40 ha lanciato un allarme. Un incendio si è sviluppato a bordo, pare in un container refrigerato sul ponte auto, o forse da uno pneumatico, non è ancora chiaro il punto d’inizio.
In ogni caso la chiamata alla Capitaneria di Porto ha avvisato che si era sviluppato un incendio e si stava cercando di domarlo. Inoltre questo ha provocato un blackout e i passeggeri erano al buio, ovviamente spaventati. Di conseguenza, con i motori della nave spenti, il rischio che questa andasse alla deriva verso terra finendo per incagliarsi era più che fondato, per questo è stata predisposta l’evacuazione sulla nave M/S Visby ancorata vicino a Stena Scandica.
Dopo un po’ di tempo la Guardia Costiera ha dichiarato attraverso un comunicato stampa che il traghetto era riuscito ad avviare due dei motori principali, scongiurando il rischio della deriva, per questo l’evacuazione è stata interrotta e il viaggio verso Nynashamn è ripreso, accompagnato dall’amministrazione marittima, dalla società di salvataggio marittimo, dalla Guardia Costiera e da un rimorchiatore.
Per fortuna non ci sono stati feriti o peggio, ma la mente è andata per molti alla Norman Atlantic, gemella della Stena, andata a fuoco lungo le coste pugliesi nel 2014 provocando 32 morti. Dopo la tragedia la Stena venne ristrutturata e furono chiusi dei finestroni sul ponte auto perché questo tipo di traghetti sono già stati in passato oggetto di diversi incidenti legati proprio allo sviluppo di fiamme a bordo, partite sempre dai ponti auto. Le grandi finestre in caso di incendio infatti lasciano entrare aria e vento alimentando le fiamme.