Sembra strano ma nel 2022 si fa ancora fatica ad accettare il fatto che non siamo tutti uguali e che non abbiamo tutti gli stessi gusti sessuali. E sentire appellativi quali “ricchione” rivolto ai gay è veramente deprimente, ma purtroppo è quanto appena accaduto a Pompei.
A denunciare il fatto pubblicamente è stata proprio l’Arcigay nella persona di Antonello Sannino, segretario Antinoo Arcigay Napoli che ha raccontato l’episodio su Facebook: “Purtroppo riceviamo e immediatamente rendiamo pubblica, l’ennesima segnalazione di ordinaria omofobia. A Pompei, una coppia di ragazzi omosessuali, all’ingresso del Parco archeologico, registra una volgare e immotivata offesa omofobica. Un dipendente del parco (o forse una guida, ma comunque fornita di distintivo identificativo), in un confronto con altri dipendenti, avrebbe detto ad un collega, testualmente:” prepariamoci arriva una nave di ricchioni“, facendo riferimento ai turisti in arrivo a Pompei da un crociera gay friendly, ferma nel porto di Napoli. Alla richiesta di scuse da parte dei due ragazzi, la persona di cui sopra si è rifiutata sostenendo che è una usanza locale parlare di ricchioni”.
Uno dei protagonisti del fatto ha raccontato ai media come sono andate le cose e come si è sentito dopo l’offesa: “Ho detto a quella persona, che aveva in bella mostra un tesserino identificativo che lo qualificava come staff del Parco, che la sua frase mi offendeva e, in generale, che non è tollerabile un commento del genere in un sito culturale gestito dal Ministero, per di più da parte di un uomo che ho individuato come parte dello staff. Come ha reagito? Ha provato a rispondermi che quella parola nel dialetto napoletano non ha accezione negativa. Ma allora, gli ho chiesto, perché avere l’esigenza di specificare l’orientamento sessuale dei turisti in arrivo?”
In effetti la domanda sorge spontanea.