Essere colpiti da un fulmine è un evento abbastanza raro, ma non impossibile; purtroppo quando ciò accade difficilmente si sopravvive, e i danni che la scarica elettrica può causare sono davvero imponenti e gravi.
Ci sono diversi modi in cui un fulmine può colpire una persona, ad esempio tramite impatto diretto, che è anche il più letale ma meno frequente. Ciò accade in aree aperte, quando la scarica elettrica colpisce direttamente la persona attraversandola. C’è poi l’impatto laterale o di rimbalzo, che avviene quando un fulmine colpisce un conduttore verticale vicino alla persona, per esempio un albero, e una parte dell’elettricità si trasferisce dall’oggetto alla persona. Infine c’è la conduzione via terra, che avviene quando un fulmine colpisce per esempio un albero e gran parte dell’energia si trasferisce al suolo attraversandone la superficie e colpendo le persone di passaggio.
Ma ci sono anche degli accorgimenti che possiamo prendere per evitare che ciò accada. Ad esempio avverte la Protezione Civile: “La montagna è il luogo più a rischio, ma lo sono anche tutti i luoghi esposti, specie in presenza dell’acqua, come le spiagge, i moli, i pontili, le piscine all’esterno. In realtà esiste un certo rischio connesso ai fulmini anche al chiuso”.
Quindi all’aperto occorre stare lontani da punti che sporgono, evitare di sostare sotto tettoie, balconi e ponti e non usare il cellulare o il tablet. Un buon nascondiglio è la macchina, ma se non fosse a disposizione gli esperti consigliano di accovacciarsi con ginocchia e piedi uniti e la testa fra le ginocchia, rendendo minima l’elevazione e il punto di contatto con il suolo.
E se siamo in casa? Al sicuro sì, ma meglio non utilizzare le apparecchiature connesse alla rete elettrica e staccare la spina a televisore, computer ed elettrodomestici.