Sempre più frequentemente anche in Italia vediamo spesso abbattersi dei tornado dalla forza devastante su varie città, essi infatti sono tra tutti i vortici atmosferici quelli che sprigionano la più alta potenza. Sebbene tornado e tromba d’aria siano sinonimi si preferisce usare la parola tornado per comodità, avendo a disposizione la scala Fujita che ne offre una classificazione ufficiale per valutarne l’intensità e i danni prodotti, dal grado 0 al grado 5, quello catastrofico.
Negli ultimi anni sono tanti i fenomeni di questo tipo abbattutisi sull’Italia, soprattutto sulle regioni centrali che si affacciano sul Tirreno, in quelle sud-orientali e sulla Pianura Padana. Anche se non è ancora possibile prevedere quando e dove si abbatterà un tornado, secondo gli esperti è più frequente nelle suddette zone in concomitanza dei temporali estivi e della prima parte dell’autunno.
Per questo motivo la probabilità è maggiore dopo periodi particolarmente caldi; gli esperti pertanto hanno lanciato un’allerta nella giornata di lunedì su Piemonte e Lombardia e martedì sulla Valpadana. Negli ultimi giorni dopo le elevatissime temperature, spesso anche oltre i 40 gradi, abbiamo avuto violentissimi venti che hanno superato i 150 km/h in varie zone, in Corsica sono state toccate addirittura punte di 200 chilometri orari.
Uno studio pubblicato su Atmospheric Research condotto dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac) evidenzia che in Italia i tornado saranno sempre più frequenti: “L’intensificazione di tali fenomeni, nel corso degli anni, è condizionata anche dal cambiamento climatico in atto, essendo confermato che esistono delle forzanti specifiche, come la temperatura superficiale del mare. Le regioni centrali tirreniche Italiane possono essere definite come un hot-spot per i tornado nell’area mediterranea. A tale riguardo, sono stati analizzati 32 anni di dati (1990-2021), isolando un numero considerevole di eventi tornadici ad elevata intensità (445 su tutta Italia)”.
