Sotto i ghiacciai talvolta millenari saranno celate meraviglie che mai nessuno scoprirà, forse; ma qualcosa sta venendo alla luce a causa dello scioglimento che sta interessando le Alpi e non solo per via della siccità e del caldo anomalo di questa estate. Purtroppo non tutto ciò che è sepolto è poi piacevole da scoprire, come hanno potuto appurare ad esempio qualche giorno fa una coppia di alpinisti che, nel Cantone Vallese, sul ghiacciaio Stockji ad un’altitudine di 3092 metri si sono imbattuti nei resti umani di un corpo mummificato che sembrerebbe risalire agli anni ’80.
I due ha infatti raccontato a Le Matin: “Da vicino, ho scoperto uno scheletro in qualche modo mummificato, danneggiato ma completo. Era in jeans, quindi non proprio attrezzato per la montagna. Lei o lui doveva essere solo. È difficile dire per quanto tempo quel corpo fosse lì. Direi tra i 30 e i 40 anni, forse di più. Anni ’80 con quei colori fluo, direi”.
Si riferisce a quel che resta dell’abbigliamento e degli oggetti rinvenuti accanto al corpo. Ma non è stato l’unico ritrovamento. Il 3 agosto infatti anche il ghiacciaio del Chessjen, nella regione di Saas Fee ha restituito un corpo, su cui però c’è riserbo finché non verranno effettuati tutti gli esami di rito per cercare di risalirne all’identità con l’aiuto di un lungo elenco di persone scomparse che va dal 1925 ad oggi.
Ad esempio nel giugno 2012, sul ghiacciaio dell’Aletsch sono state ritrovate le ossa associate poi a tre fratelli scomparsi nel 1926; mentre a luglio del 2017 sul ghiacciaio Tsanfleuron sono stati ritrovati invece i resti dei coniugi Dumoulin di Savièse (VS), scomparsi il 15 agosto 1942. Ma non solo corpi e resti umani; sempre nella prima settimana di agosto una guida alpina ha rinvenuto sul ghiacciaio dell’Aletsch il relitto di un aereo precipitato nel giugno 1968.