Se i ricchi investono in beni di lusso, i cittadini invece comprano criptovalute. Si potrebbe riassumere così la situazione dell’ultimo decennio, che ha visto via via imporsi Bitcoin e tutti i suoi derivati. Al punto tale che in alcuni stati del mondo le criptovalute sono state equiparate alle monete e alle forme di pagamento classiche, di fatto legalizzandole. Eppure lo scetticismo sul mondo delle cripto non smette di crescere: si tratta di una mega-truffa o, semplicemente, di una delle strade per il futuro del mondo finanziario?
Negli ultimi tempi il partito anti-cripto ha fatto valere le sue ragioni, provando ad agganciarsi a vari esempi. Uno di questi riguarda la vendita di criptovalute effettuata recentemente da Tesla, con Elon Musk da sempre contraddittorio sul tema. Ancora: la recente flessione del mercato delle monete virtuali sarebbe indice di poca stabilità. Ma le cose non stanno esattamente così.
Dopo un biennio di crescita, in particolare per il Bitcoin – la regina di tutte le criptovalute presenti sul mercato – sul finire del 2021 si è registrato uno storico crollo del valore delle monete digitali. Il problema è nella alta volatilità delle cripto, che è quasi una loro caratteristica intrinseca, ma la volatilità accompagna i mercati finanziari dalla notte dei tempi, non certo solo quella dei mercati digitali.
L’adozione di queste monete si sta diffondendo in tutto il mondo e nei diversi settori che oggi compongono le industrie nazionali. Si pensi che le criptovalute sono una realtà in diversi casinò online europei, che le accettano come classici metodi di pagamento. Il settore dell’intrattenimento è solo un caso fra tanti, perché le criptovalute sono una realtà ormai considerabile affermata. Wikipedia accetta donazioni in Bitcoin, mentre Microsoft consente agli utenti ricariche in criptovalute per l’account. Ancora colossi dello street food come Burger King e KFC consentono ai clienti di pagare con Bitcoin. Infine alcuni ATM permettono addirittura la conversione della valuta, o il prelievo di Bitcoin in valuta locale. Ed alla fine anche l’industria del lusso si sta aprendo in questo senso.
Le criptovalute hanno anche dei limiti: le frequenti frodi informatiche, l’alto tasso di speculazione oltre all’assenza di una regolamentazione valida e condivisa e. Ma sono anche una realtà che sarebbe meglio affrontare ora prima che sia troppo tardi, perché una porzione di futuro passa da qui. Ragion per cui di recente, Stati e banche centrali di numerose nazioni hanno avviato discussioni parlamentarie circa la regolamentazione delle monete virtuali, per non farsi trovare impreparati per un treno che passa ora e che ha necessità di essere preso.