Da giorni si parla del rientro incontrollato in atmosfera di un razzo cinese, nella fattispecie il secondo stadio del lanciatore spaziale cinese PRC-CZ5B ed anche l’Italia si è mossa aprendo un tavolo tecnico per monitorarne la traiettoria e scongiurare che alcune regioni della penisola potessero essere interessate dal suo impatto. La Protezione Civile ha ricevuto aggiornamenti costanti dall’Agenzia Spaziale Italiana che ha raccolto i dati utili ad accertare quale ‘percorso’ stia seguendo il razzo e dove potrebbe precipitare dopo l’impatto con l’atmosfera. Rilasciando un comunicato aggiornato alle 16.30 del 30 luglio nel quale si legge che sulla base di tali dati “è possibile escludere la caduta di uno o più frammenti del detrito spaziale sul nostro territorio”.
Oltre all’Asi hanno preso parte ai lavori del tavolo tecnico avviato dal 28 luglio un membro dell’ufficio del Consigliere militare della Presidenza del Consiglio, rappresentati del Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Centro Space Situational Awareness dell’Aeronautica, della Difesa – Covi e degli Esteri, Enac, Enav, Ispra e la Commissione di Protezione civile della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. L’attivazione del tavolo tecnico ha fatto seguito al potenziale rischio che il razzo potesse cadere in territorio italiano. Le attività operative, alla luce dei nuovi dati, sono state dichiarate concluse dal Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, chiudendo anche il Comitato Operativo che era attivo in stretta reperibilità e ringraziando tutte le componenti del Sistema Nazionale di Protezione Civile, i partecipanti al tavolo tecnico e le regioni direttamente interessate per l’impegno e l’attenzione profusi in questi giorni.
“Il Dipartimento della Protezione Civile – si legge nel comunicato – continuerà a seguire attraverso la Sala Situazione Italia, in stretto raccordo con l’Agenzia Spaziale Italiana, il rientro incontrollato del lanciatore spaziale cinese sulla Terra fino alla conclusione dell’evento”.