Uno studio mostra l’impatto che questa ondata di plastica monouso ha avuto sugli animali di tutto il mondo.
I ricercatori della Dalhousie University hanno scansionato le piattaforme dei social media per raccogliere foto di animali selvatici aggrovigliati in mascherine e guanti usa e getta. In totale, il team ha registrato 114 incidenti in 23 paesi da aprile 2020 a dicembre 2021, con una significativa maggioranza di incontri che coinvolgono uccelli. “È fondamentale identificare le opportunità per migliorare la nostra infrastruttura di gestione dei rifiuti, in modo da poter prevenire perdite simili durante le inevitabili pandemie future”, hanno scritto i ricercatori. I dispositivi di protezione individuale (DPI) si sono rivelati vitali durante la pandemia, con maschere, guanti monouso, kit di test e salviette igieniche ampiamente utilizzate per arginare la diffusione della malattia.
Le stime suggeriscono che ben 129 miliardi di mascherine e 65 miliardi di guanti sono stati utilizzati mensilmente durante la pandemia. Tuttavia, senza un adeguato sistema di gestione dei rifiuti, gran parte di questi DPI sono diventati un pericolo per l’ambiente. “Con una presenza diffusa nell’ambiente, tali oggetti rappresentano una minaccia diretta per la fauna selvatica in quanto gli animali possono interagire con loro in una serie di modi,” hanno scritto i ricercatori. Nello studio, i ricercatori hanno deciso di esaminare l’entità del problema. Le specie più comunemente segnalate erano il cigno, il gabbiano reale, l’ibis bianco australiano ed altre specie di uccelli. Nel frattempo, il mammifero più comune registrato impigliato nel PPE era lo scoiattolo grigio orientale, seguito dal riccio europeo e dalla volpe rossa.