Un focolaio di influenza aviaria ha causato una “tragedia senza precedenti per la fauna selvatica”

Più di 3.000 carcasse di uccelli sono state localizzate sulle Isole Farne, anche se le autorità stimano che migliaia di uccelli siano morti e siano caduti in mare.

Le autorità britanniche hanno avvertito che lo scoppio dell’influenza aviaria nelle Isole Farne potrebbe rappresentare una “tragedia della fauna selvatica senza precedenti“. Al momento gli addetti stanno già raccogliendo i 3.000 uccelli morti e destinati all’incenerimento. Al di là di tale cifra, si stima che il numero di esemplari morti sarebbe molto più alto, dal momento che migliaia di loro sarebbero caduti nel Mare del Nord dalle scogliere delle isole situate nel nord-est inglese, dove vivono ben 23 specie di uccelli. “Gli uccelli morti stanno ricoprendo le spiagge“, ha spiegato Gwen Potter, un rappresentante del National Trust, incaricato di prendersi cura delle isole. Per evitare ulteriori contaminazioni, le carcasse degli esemplari sono state subito rimosse da parte dei ranger del parco muniti di guanti, mascherine e tute speciali per evitare il contatto diretto. Inoltre, hanno chiuso le isole ai turisti cercando di prevenire la diffusione della malattia durante il periodo riproduttivo degli uccelli.


Il benessere del nostro staff, dei volontari e dei visitatori è la nostra priorità mentre affrontiamo questa tragedia della fauna selvatica senza precedenti“, ha affermato Simon Lee, direttore generale delle isole, aggiungendo che “non ci sono registrazioni di qualcosa di così potenzialmente dannoso“. per “colonie di uccelli marini già in via di estinzione“. Inoltre, ha spiegato che “le Isole Farne sono una riserva naturale nazionale e ospitano circa 200.000 uccelli marini, tra cui urie, gabbiani reali, gazze marine e marangoni dal ciuffo, nonché sterne artiche e pulcinelle di mare“. Da parte sua, Ben McCarthy, responsabile della conservazione della natura e dell’ecologia del ripristino presso il National Trust, ha commentato: “La malattia sta annullando decenni di duro lavoro volto a ripristinare la natura e mina gli obiettivi del governo di invertire il declino delle specie minacciate e migliorare i loro habitat. La portata di questo disastro – ha aggiunto – richiede un piano di risposta nazionale urgente per il virus negli uccelli selvatici“.