L’enorme canyon del Pianeta Rosso si estenderebbe dalla punta settentrionale della Norvegia alla punta meridionale della Sicilia.
L’enorme canyon valles Marineris è stato rivelato in nuove splendide immagini scattate dal Mars Express dell’Agenzia spaziale europea. Lungo 4.000 chilometri, profondo 7 chilometri e largo 320 chilometri, il canyon del Pianeta Rosso fa sembrare quello dell’America decisamente minuscolo al confronto. Valles Marineris avrebbe attraversato la distanza dalla punta settentrionale della Norvegia alla punta meridionale della Sicilia. Le nuove immagini raffigurano due trincee, o chasma, che formano una porzione della parte occidentale di Valles Marineris. A sinistra c’è il lus Chasma lungo 521 miglia e a destra c’è il Tithonium Chasma lungo 500 miglia. L’immagine utilizza i dati della high resolution stereo camera (HRSC) a bordo di Mars Express ed è un’immagine “a colori reali”, il che significa che mostra ciò che sarebbe visto dall’occhio umano se si guardasse questa regione di Marte. A differenza del Grand Canyon americano, che si è formato circa 5 milioni di anni fa quando il fiume Colorado ha eroso la roccia, si ritiene che l’enorme canyon del Pianeta Rosso si sia formato dalla deriva delle placche tettoniche. Nella parte superiore del Tithonium Chasma, una macchia di sabbia scura – che potrebbe provenire da una vicina regione vulcanica – porta il contrasto di colore all’immagine. Accanto alle dune di sabbia scura ci sono due tumuli dai toni chiari, uno dei quali è tagliato a metà dal bordo superiore dell’immagine. Quei tumuli sono in realtà giganteschi, salendo di oltre 9.800 piedi di altezza. Le superfici dei tumuli sono state significativamente erose dai forti venti di Marte: le velocità tipiche del vento sul Pianeta Rosso sono in media di 125 miglia all’ora, con raffiche che raggiungono le 300-375 miglia all’ora. Una serie di dossi più piccoli può essere vista tra i due grandi tumuli. Il Mars Express ha precedentemente trovato minerali solfati contenenti acqua in questa regione, secondo l’ESA. L’agenzia spaziale dice che questo suggerisce che i dossi formati quando il liquido che una volta riempiva il chasma è evaporato – ma questo punto è dibattuto dagli scienziati.
“La frana è stata causata dal crollo della parete del canyon sulla destra, ed è probabile che si sia verificata relativamente di recente perché non è stata fortemente erosa,” spiega l’ESA. “Il pavimento nodoso di Ius Chasma è altrettanto affascinante. “Quando le placche tettoniche si sono staccate, sembrano aver causato la formazione di triangoli frastagliati di roccia che assomigliano a una fila di denti di squalo.” Nel corso del tempo, le formazioni rocciose sono crollate ed erose. Mars Express dell’ESA orbita attorno al Pianeta Rosso dal 2003 per condurre una vasta gamma di esperimenti scientifici, tra cui l’imaging della superficie di Marte, la mappatura dei suoi minerali, l’identificazione della composizione e della circolazione della sua atmosfera e il sondaggio sotto la sua crosta. Il Mars Perseverance Rover della NASA ha esplorato il Pianeta Rosso per quasi un anno e mezzo. L’agenzia spaziale americana vuole inviare esseri umani su Marte nel 2030.