Punta da una Caravella Portoghese: donna in terapia intensiva a Catania

.C’è una certa preoccupazione in queste ore per le condizioni di una donna, finita in terapia intensiva dopo essere stata punta, nei mari italiani, da un esemplare di Caravella Portoghese. Si tratta di un animale marino considerato molto pericoloso e che negli ultimi tempi si sta diffondendo più del dovuto nel Mediterraneo. Un potenziale rischio per i bagnanti che, complice il caldo record di queste settimane, stanno affollando il litorale della Penisola in cerca di un pò di refrigerio. L’episodio è avvenuto a Catania: l’animale in questione potrebbe essere scambiato per una medusa. Si tratta invece di un sifonoro, una colonia di polipi e meduse che galleggia sulla superficie ed i cui tentacoli, nascosti in acqua, possono raggiungere lunghezze spropositate, fino a 30 metri. Se una persona dovesse venire a contatto con i tentacoli potrebbe ritrovarsi a fare i conti con reazioni potenzialmente pericolose, proprio come successo alla bagnante, soccorsa dopo che le sue condizioni sono rapidamente peggiorate. Si ritiene che possa essere stata punta proprio da questo animale marino, dati i sintomi registrati ed è stata ricoverata d’urgenza nel reparto di terapia intensiva del Policlinico San Marco.

“Sintomi così importanti e lesioni cutanee caratteristiche sulla schiena, sui glutei e sulle gambe lasciano immaginare che si tratti proprio della puntura di una Caravella portoghese” ha riferito il rimario del nosocomio Benedetta Stancanelli. La bagnante presentava inoltre patologie pregresse e ha iniziato ad accusare molteplici sintomi, dalla cefalea all’astenia, dal vomito agli attacchi di panico oltre ad una notevole aritmia cardiaca e a difficoltà respiratore. Non si tratta di un caso isolato dato che l’animale marino notocome Physalia physalis sarebbe stato visto nei mari italiani anche nei giorni scorsi. Pur essendo presente nel mar mediterraneo almeno dalla metà dell’800, il numero di Caravelle Portoghesi è notevolmente aumentato negli ultimi anni. L’Università di Catania ricorda che è “una delle creature marine più pericolose che un bagnante possa incontrare nel nostro mare” anche se i sintomi non sono sempre gravi e in diversi casi possono risolversi in tempi rapidi proprio come accade in seguito ad un morso di medusa.