Questo oggetto non si potrà più usare in spiaggia, reato punito dal Codice penale

retino spiaggia
Fonte: Pexels di Lenin Estrada

Un altro passo avanti verso la vera civiltà, un altro traguardo è stato raggiunto in Italia dopo l’approvazione della legge che vieta l’utilizzo di animali nei circhi. Stiamo parlando di una pratica che quasi tutti i bambini hanno condotto almeno una volta nella vita in spiaggia: la cattura di qualche povero pesciolino, granchio e simili con il retino e la relativa detenzione nel secchiello, sempre con esito mortale.

Negli anni ne abbiamo visti tanti di pesciolini, granchietti e molluschi destinati a morte certa nell’acqua bollente di un secchiello, quando non portati a casa per puro divertimento del pargolo e poi immancabilmente gettati nel water o nel pattume.

Ebbene, da oggi non si può più, per fortuna; insegnare ai più piccoli il rispetto per tutte le specie animali, anche quelle ittiche, li trasformerà in adulti consapevoli e civili. Del resto l’articolo 544 bis e ter del Codice Penale recita: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni. Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.”

È giusto dunque applicare la legge anche a pesci e affini che sulle spiagge, spesso per ignoranza, trovano una inutile e crudele morte. Per questo motivo in diverse spiagge italiane i volontari delle diverse sezioni locali dell’ENPA stanno organizzando divertenti momenti di animazione in cui si spiega ai piccoli (e non solo) il motivo dello slogan Spezza il retino!

Nel loro manifesto sottolineano infatti tra le altre cose: “Per granchi, meduse e pesciolini vittime dei retini i secchielli rappresentano una vera e propria tortura. Eppure lasciamo che i nostri bimbi li catturino e li tengano al sole tranquillamente, magari girandoli con le palette o con i rastrelli. Ci chiediamo: insegnereste ai vostri figli volontariamente come torturare un animale?