L’infezione da questo coleottero conosciuto come “mosca di Nairobi”, sta alimentato il panico poiché nuovi casi sono segnalati in alcune parti del Nepal, del Bhutan e dell’India orientale.
In India, sono stati segnalati casi negli stati del Sikkim e del Bengala Occidentale, spingendo il vicino stato del Bihar a dichiarare l’allerta alta come misura precauzionale. Questi insetti di solito si riproducono in aree con precipitazioni estreme, ma di solito si vedono intorno al monsone e all’inizio della stagione invernale. La scorsa settimana, nello stato del Sikkim, circa 100 studenti di una facoltà di ingegneria sono stati infettati da queste mosche nella capitale, Gangtok. Alcuni di loro sono stati operati dopo aver sviluppato infezioni. A Banke Nepalgunj, un’area del Nepal centro-occidentale, sono stati segnalati casi di malattie causate dalle “mosche di Nairobi”. In Bhutan, sono stati segnalati casi a Samste e Phuentsholing, aree che condividono un confine con l’India.
Secondo il dipartimento della salute, questi animai sono attratti dalla luce intensa e dalle aree umide. Di solito distruggono i raccolti e mangiano altri parassiti. Il dottor Bibhash Kumar Jha, medico del Government Medical College and Hospital di Purnia, ha detto all’Hindustan Times: “Questi insetti si poggiano sul corpo di qualcuno, rilasciano una potente sostanza acida che provoca ustioni“. La tossina che causa queste ustioni è chiamata pederina, prodotta da batteri simbiotici che vivono all’interno delle “mosche di Nairobi”.