Si è sentito male pochi giorni dopo esserne stato infettato ed è stato ricoverato d’urgenza dopo che i medici hanno scoperto quale fosse la causa delle sue gravi condizioni di salute. La vicenda si è verificata negli Stati Uniti lo scorso 8 luglio e riguarda un bagnante che stava semplicemente facendo una nuotata quando è stato infettato (come successivamente accertato dai medici) dalla pericolosa ‘ameba mangia-cervello’, microorganismo che provoca la meningoencefalite amebica primaria, malattia estremamente pericolosa che può provocare il decesso nell’arco di pochi giorni. Stando alla ricostruzione dei fatti l’uomo aveva fatto una nuotata nel lago dei tre fuochi nella contea di Taylor, in Iowa e pochi giorni dopo si è sentito male.
Il parassita responsabile del grave malessere è stato identificato: si tratta della Naegleria fowleri, microscopica ameba unicellulare che può provocare la meningoencefalite amebica primaria (PAM), una rara e molto pericolosa infezione al cervello. Le autorità sono dunque intervenute chiudendo temporaneamente la spiaggia di Lake of Three Fires State Park, dopo che è stata accertata la presenza del microrganismo. La Naegleria fowleri riesce a provocare l’infezione entrando nel corpo attraverso il naso per poi risalire nel cervello e qui inizia a distruggere il tessuto cerebrale. Si tratta comunque di un’infezione molto rara e non contagiosa, basti bensare che come ricordato dal dipartimento della salute sono 154 casi noti sono stati identificati dal 1962 ad oggi negli Usa. Solitamente questo microrganismo vive in acqua dolce e a temperature variabili: lo si può trovare in stagni e fiumi ma anche in fonti termali tiepide o in scarichi di acqua calda provenienti da centrali elettriche o impianti industriali, oltre che in laghi freddi o piscine.
Ma quali sono i sintomi? dal mal di testa alla nausea, dalla febbre al vomito per cominciare. Seguono convulsioni e allucinazioni e senza un intervento tempestivo si rischia il coma. I primi sintomi si manifestano a circa cinque giorni dall’infezione e la progressione della malattia è molto rapida. Il decesso sopraggiunge entro poche settimane.