Le autorità turche hanno appena annunciato la scoperta del secondo giacimento di terre rare più grande del mondo; una scoperta che alimenta la speranza di abbattere la dipendenza del mondo occidentale dalla Cina. A confermarlo è il ministero dell’Energia e delle risorse naturali turco specificando che ci sono 694 milioni di tonnellate di terre rare che giacciono nella regione dell’Anatolia centrale. Per fare un confronto, il giacimento più grande, che si trova in Cina, ha 800 milioni di tonnellate di terre rare. Secondo le previsioni del ministro dell’Energia turco Fatih Dönmez, dieci dei 17 elementi di terre rare conosciuti – tra cui scandio, ittrio e 15 lantanidi – dovrebbero essere estratti dal nuovo giacimento.
“Elaboreremo 570.000 tonnellate di minerale all’anno. Otterremo 10.000 tonnellate di ossido di terre rare da questo minerale lavorato“, ha spiegato Dönmez durante una visita al giacimento, situato nel distretto di Beylikova. Venerdì scorso, il ministro ha anche twittato che quest’anno verrà costruita una fabbrica pilota con una capacità di lavorazione annua di 1.200 tonnellate. Le terre rare hanno proprietà magnetiche e conduttive utilizzate in un’ampia gamma di prodotti, dai componenti delle auto elettriche e dai touch screen degli smartphone ai sistemi di difesa missilistica.