L’importanza della Vitamina D: esposizione al sole, quanto tempo occorre per il pieno?

Tra le tante vitamine utili al perfetto funzionamento del nostro organismo c’è la vitamina D, responsabile dell’assorbimento del calcio, elemento fondamentale per la salute e funzionalità del corpo umano che però non è in grado di produrre da solo.

Oltre alla salute e funzionalità delle ossa, la vitamina D è utile per la salute e funzionamento del sistema nervoso centrale e periferico, la coagulazione e la contrazione muscolare, e non solo.

Ma come assumerla se il corpo non la produce? Semplice, attraverso cibi e integratori o esponendosi al sole ma, come spiega   il professor Andrea Giustina, endocrinologo, professore universitario e direttore di endocrinologia e osteoporosi agli ospedali civili di Brescia:

“Purtroppo certe abitudini della vita come proteggersi troppo con le creme solari, stare molto in casa senza esporsi al sole riducono l’assorbimento della vitamina D. Consta infatti che il 70% della popolazione italiana è sotto i livelli minimi di vitamina D nel sangue. Per le persone ospedalizzate la percentuale sale anche al 100%.”

E qual è la dose minima giornaliera? Fino a 50 anni 0,4-0,8 grammi, dopo i 50 almeno 1 grammo, ovvero il contenuto di un litro e mezzo di latte o di 5-7 barattolini di yogurt.

Come detto il modo migliore è quello di esporsi al sole, ma per quanto tempo?

Secondo la professoressa Sabrina Corbetta, responsabile del Servizio di Endocrinologia e Diabetologia all’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi, “per avere una produzione efficiente di Vitamina D a livello cutaneo ci si deve esporre per almeno 30 minuti al giorno e con un’intensità che deve dare arrossamento della cute. L’esposizione non è sufficiente solo al volto o alle mani, deve comprendere anche il tronco e gli arti, quindi integrale, per poter avere un apporto sufficiente, il tutto almeno per una settimana.”

Infine per quanto riguarda i cibi possiamo fare scorta di vitamina D trovandola principalmente in olio di fegato di merluzzo, pesci grassi come sgombro, aringa, tonno, carpa, anguilla, pesce gatto e salmone, ostriche e gamberi, formaggi grassi, burro, tuorlo d’uovo, funghi e carne di fegato.