Restare senza corrente con questo clima torrido in cui non si potrebbe quasi sopravvivere senza condizionatori o ventilatori è impensabile; per non parlare di frigorifero e congelatore che mantengono i cibi freschi che altrimenti non potremmo mai conservare.
Ne sanno qualcosa alcuni cittadini del Giappone che qualche giorno fa sono stati senza energia elettrica, con tutti i problemi che ne conseguono, per fortuna soltanto un’ora circa. Quasi 10mila edifici nella città di Koriyama, appartenente alla prefettura di Fukushima, il 29 giugno sono stati colti di sorpresa da un blackout che ha colpito un’ampia parte della zona abitata. La prima cosa che sarà probabilmente venuta in mente ai cittadini in difficoltà sarà stata un sovraccarico della rete elettrica, proprio a causa dei troppi apparecchi elettrici accesi contemporaneamente. E invece no.
Quando è sopraggiunto il blackout verso le 14:10, la società elettrica Tohoku Electric Power ha rintracciato l’interruzione in una sottostazione della città e una volta inviati i tecnici per porre rimedio con grande sorpresa hanno scoperto che la causa era un serpente, i cui resti carbonizzati hanno reso chiara la dinamica.
Il povero rettile, forse in cerca di ombra e refrigerio, è strisciato nella sottostazione dove per sua sfortuna è entrato in contatto con un filo di alta tensione causando un cortocircuito che ha poi attivato lo spegnimento automatico di sicurezza. Come detto per riportare tutto alla normalità ci è voluta solo una caldissima ora, ma questo episodio ha suscitato grandi critiche e anche ilarità sul web dove qualcuno ha commentato:
“È sorprendentemente facile chiudere importanti infrastrutture indispensabili per le nostre vite” e ancora “Se fosse stato colpito da un fulmine o qualcosa del genere lo capirei, ma un serpente?Dovrebbero essere protetti meglio.”
In effetti non hanno tutti i torti, se ogni animale può intrufolarsi in strutture così delicate i problemi saranno molti anche in futuro.