In estate l’otite è più frequente, ecco perché e da cosa dipende

otite
fonte: Wikipedia

Uno dei disturbi più frequenti, e fastidioso se non doloroso, è l’otite, e sembrerà strano ma quella estiva è molto più consueta di quanto si pensi. Questo perché l’acqua di mare o della piscina contiene elementi che possono irritare le nostre orecchie.

L’otite infatti non è altro che un’infiammazione cronica dell’orecchio, e quella estiva, detta anche otite esterna o del nuotatore, interessa il condotto uditivo esterno ed è dovuta a un’infezione che si instaura in genere proprio a seguito di un ristagno d’acqua nell’orecchio che può causare macerazione della pelle e proliferazione di batteri o, seppur meno frequentemente, virus e funghi. Ma non solo, concorrono anche prodotti cosmetici come bagnoschiuma e shampoo molto aggressivi e l’utilizzo prolungato di auricolari o di cotton fioc che possono portare a irritazione della pelle del condotto uditivo esterno.

Quali sintomi comporta questo tipo di otite? I sintomi più comuni sono prurito e sensazione di orecchio ovattato ai quali poi si aggiunge il dolore all’orecchio, soprattutto durante la deglutizione. Anche i bimbi non sono indenni, anzi. E come accorgercene se sono molto piccoli? Tenderanno a toccare spesso l’orecchio ed evitare di dormire sul lato dove hanno dolore; a volte potremmo addirittura notare sul cuscino delle secrezioni. Possiamo prevenire l’otite esterna risciacquando con acqua dolce le orecchie dopo il bagno in mare o in piscina e asciugandole bene con un asciugamano personale. In piscina poi è bene utilizzare una cuffia e infine evitare, come detto, l’uso dei classici cotton fioc.

E se invece ormai il danno è fatto, per le cure sarà opportuno rivolgersi ad uno specialista che all’occorrenza prescriverà una terapia per bocca ed eventualmente locale, come gocce e sieri. Quest’ultima verrà utilizzata solo se non c’è una perforazione del timpano e in pazienti di età superiore ai due anni.