Un particolare anniversario oggi 30 giugno, in cui si commemora l’Asteroid Day, una giornata istituita dalle Nazioni Unite per ricordare il terribile l’impatto avvenuto nel 1908 dall’asteroide di Tunguska, una remota regione della Siberia. Impatto che provocò danni e devastazione in un’area di oltre 2.000 chilometri quadrati.
Per questo scienziati, astronomi e ricercatori sono sempre all’opera per cercare di prevedere ed eventualmente deviare questi frammenti di roccia provenienti dallo spazio che mettono a rischio il nostro pianeta e la nostra vita.
Luca Conversi, responsabile del Neocc, il Centro di coordinamento per le osservazioni degli asteroidi vicini alla Terra, si è così espresso all’Ansa:
“Scopriamo centinaia di nuovi asteroidi ogni mese, ma i più pericolosi sono quelli che non abbiamo ancora scoperto. Degli asteroidi che conosciamo, possiamo stimare le caratteristiche e l’eventuale rischio di collisione, ma gli altri, finché restano sconosciuti, rappresentano una minaccia. Lo scopo della giornata è sensibilizzare la popolazione e i governi su un evento che sicuramente non rappresenta un rischio imminente, ma che è comunque concreto.”
Aggiunge infatti:
“Potrebbe essere interessante l’asteroide Apophis: con circa 300 metri di diametro, passerà a qualche migliaio di chilometri dal nostro Pianeta nel 2029 e sarà visibile ad occhio nudo.”
Per fortuna dopo un iniziale allarme subito dopo la sua scoperta nel 2004, gli esperti hanno escluso il rischio di collisione con la Terra.
Rischio che abbiamo sfiorato più di una volta nel corso dei secoli.
Solo quest’anno nei primi due mesi ben 25 asteroidi sono passati ad una relativamente breve distanza con il nostro pianeta, come quello chiamato CO6 2022, che alle 9:53 del 15 febbraio 2022 ha “sfiorato” la Terra passando a una distanza di 224.400 chilometri, poco più della metà della distanza tra la Terra e la Luna, a 33.480 chilometri all’ora.
Per questo il 24 novembre 2021 la NASA ha lanciato la sonda DART che il 2 ottobre impatterà con l’asteroide Dydymos per provare a deviarne la traiettoria così da essere pronti qualora in futuro ce ne fosse bisogno.