Non molto distante da Venezia è situata nella laguna un’isola piuttosto misteriosa, cui nome è Poveglia. Pensate che molto tempo fa era la sede di un ospedale psichiatrico dove venivano eseguiti atroci esperimenti. Su questo incredibile luogo circolano, tutt’oggi, leggende piuttosto tenebrose in quanto è ritenuto uno dei posti più infestati in tutto il mondo.
Sull’isola di Poveglia si dice che ben 160.000 persone siano morte di peste e il luogo è autorizzato per la visita solamente a pochissime persone, anche se il posto è così misterioso e macabro che bisogna avere tanto coraggio per andarci. Eppure ci sono due youtuber Matt Nadin e Andy Thompson che si sono recati sull’isola per girare un video poi postato sui social, in cui sono stati ripresi: edifici abbandonati e in rovina, un’ampia fossa comune e diversi recipienti piuttosto grandi di dimensioni, dove probabilmente al loro interno venivano bruciati i corpi.
Inoltre, su di una lapide del 1793 isolata tra gli alberi è posta un’incisione latina che dice: “Non scavare. Qui giacciono coloro che hanno subito il contagio in vita”, evidentemente si riferisce alle persone che sono decedute a causa della peste. In quell’epoca Poveglia era utilizzata per accogliere individui sospetti di peste e messi in quarantena (ma condannati a morte), mentre nel 1922 il luogo fu utilizzato come manicomio per malati di mente. Secondo le voci che circolano a proposito di ciò che succedeva su quest’isola, sostengono che i medici facessero esperimenti spietati sui detenuti, tra questi anche lobotomie: ossia una procedura neurochirurgica utilizzata per curare persone che mostravano malattie mentali, come depressione, disturbo bipolare, schizofrenia ecc. La lobotomia consisteva nella recisione di parte delle connessioni nervose in arrivo e in partenza dalla corteccia cerebrale, in posizione frontale.
Inoltre, secondo le leggende i fantasmi dei detenuti deceduti sarebbero rimasti “intrappolati” sull’isola di Poveglia, nella laguna veneta, e si dice che in questo luogo è possibile udire ancora i rintocchi delle campane, tolte un bel po’ di anni fa. Per concludere gli edifici sull’isola furono utilizzati anche come casa di cura per anziani, poi chiusa nel 1968.