Un nuovo studio dimostra l’importanza delle interazioni sociali per la nostra salute.
Un recente studio mostra che l’isolamento sociale è profondamente legato ai cambiamenti nella struttura del cervello e nella cognizione – il processo mentale di acquisizione della conoscenza – e può essere una delle cause della demenza negli anziani. Uno studio ha mappato le regioni del cervello associate all’interazione sociale in circa 7.000 persone. Gli esperti hanno dimostrato che le regioni del cervello costantemente coinvolte in diverse interazioni sociali sono fortemente collegate a reti che supportano la cognizione, tra cui la rete in modalità predefinita (che è attiva quando non ci concentriamo sul mondo esterno), la rete di salienza (che ci aiuta a selezionare ciò a cui prestiamo attenzione), la rete sottocorticale (coinvolta nella memoria, nell’emozione e nella motivazione) e la rete esecutiva centrale (che ci consente di regolare le nostre emozioni). Le persone erano classificate come socialmente isolate se vivevano da sole, avevano contatti sociali meno che mensili e partecipavano ad attività sociali meno che settimanali. Lo studio ha incluso anche i dati di neuroimaging (MRI) di circa 32.000 persone. Ciò ha dimostrato che le persone socialmente isolate avevano una cognizione più povera, anche nella memoria e nel tempo di reazione, e un volume inferiore di materia grigia in molte parti del cervello.
Queste aree includevano la regione temporale (che elabora i suoni e aiuta a codificare la memoria), il lobo frontale (che è coinvolto nell’attenzione, nella pianificazione e in compiti cognitivi complessi) e l’ippocampo – un’area chiave coinvolta nell’apprendimento e nella memoria, che viene tipicamente interrotta all’inizio della malattia di Alzheimer. Ciò ha dimostrato che coloro che erano socialmente isolati, ma non soli, avevano un rischio aumentato del 26% di demenza. L’interazione sociale è estremamente importante. Uno studio ha scoperto che la dimensione del nostro gruppo sociale è in realtà associata al volume della corteccia orbitofrontale (coinvolta nella cognizione sociale e nelle emozioni). Ma di quanti amici abbiamo bisogno? I ricercatori spesso si riferiscono al “numero di Dunbar” per descrivere le dimensioni dei gruppi sociali, scoprendo che non siamo in grado di mantenere più di 150 relazioni e in genere siamo capaci di gestire solo 5 relazioni più strette.