Oltre ai resti ossei, sono stati rinvenuti materiali lapidei scolpiti e levigati, resti di fauna marina, terrestre e di uccelli.
Durante i lavori di recupero archeologico, effettuati presso il sito di El Conchalito nello stato messicano della Baja California Sur, sono state scoperte quattro sepolture umane forse appartenenti ai gruppi Guaycura e Pericú, società ormai estinte di cacciatori-raccoglitori che hanno popolato l’area per almeno 500 anni. Secondo quanto riportato martedì dall’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico, due delle quattro tombe, recuperate durante gli scavi effettuati tra gennaio e maggio di quest’anno, sono altamente frammentate e con un alto grado di deterioramento. Secondo i ricercatori, la cosiddetta “sepoltura 1” è la meglio conservata e ha fornito informazioni finora sconosciute su queste antiche società. Lo scheletro, spiegano, “è completo al 95% ed è stato determinato che corrisponde a un individuo di sesso femminile, la cui età al momento della morte variava tra i 21 e i 25 anni“.
Tra gli oggetti rinvenuti sono stati scoperti materiali litici scolpiti e levigati, resti di fauna marina, terrestre e aviaria, varie specie di bivalvi, oltre a diversi esemplari di coralli della famiglia ‘Poritidae’, elementi che rappresentano il risultato di antiche attività funerarie, pesca e caccia, fabbricazione di utensili, macinazione, raccolta di molluschi e consumo di cibo. Il sito archeologico, spiegano gli esperti, ha un valore archeologico eccezionale, poiché fu utilizzato dai Guaycura e dai Pericúes come accampamento abitativo durante due grandi epoche: la prima tra il 2300 e il 1200 aC., e la seconda tra il 1200 a. C. e 1700 d.C. I resti recuperati, che si aggiungono alle quasi 60 sepolture rinvenute nell’area dal 1981, saranno inviati al Laboratorio Nazionale di Spettrometria di Massa con Acceleratori dell’Università Nazionale Autonoma del Messico, dove verranno effettuate analisi di datazione dei campioni ossei per determinare l’epoca a cui appartengono le sepolture.