A rischio soprattutto le regioni meridionali.
É una situazione sempre più allarmante quella delle desertificazione che sta coinvolgendo anche il nostro paese. Sempre più aree fertili si stanno trasformando in deserti aridi con terreni siccitosi ed inutilizzabili per l’agricoltura. All’origine del fenomeno ci sono vari elementi tra cui lo sfruttamento eccessivo delle risorse, la distruzione degli habitat naturali ed i cambiamenti climatici prodotti dalle emissioni di anidride carbonica (CO2). A lanciare l’allarme sull’avanzata del deserto è l’ISPRA in occasione della Giornata Mondiale dell’ONU per la lotta a desertificazione che si tiene il 17 giugno.
Per il Global Land Outlook il 70% delle zone libere dai ghiacci “è stato alterato dall’uomo, con conseguenze dirette e indirette su circa 3,2 miliardi di persone”. Ad essere più colpite sono le aree aride coltivabili già degradate o del tutto desertificate come l’Africa subsahariana, dalla quale migliaia di persone sono costrette a scappare a causa dell’impoverimento dei terreni. ”Per quanto riguarda l’Italia segnali di desertificazione coinvolgono il 28% del territorio” spiegano dall’ISPRA, anche se con caratteristiche diverse ed in base alle aree. ”Ad essere più esposte al fenomeno sono le regioni del sud“ anche se peggioramenti definiti ”significativi” coinvolgono anche il Veneto, il Piemonte e l’Emilia Romagna. Tra le conseguenze della desertificazione ci sono il deterioramento della qualità degli habitat, l’erosione del suolo, la frammentazione del territorio e la densità dell’urbanizzazione; elementi che contribuiscono a diminuire la biodiversità, l’estensione delle dei terreni coltivabili.