Cosa può aver originato il gigantesco evento cosmico registrato sulla stella massiccia “Betelgeuse”? Come osservato dagli astronomi la stella, conosciuta per le sue enormi dimensioni e per essere ubicata nella costellazione di Orione ha fatto registrare una sorta di momentaneo oscuramento, perdendo luminosità per poi tornare ai precedenti livelli di intensità luminosa dopo circa un anno. La stella supergigante ha perso, nel corso di un periodo lungo cinque mesi compreso tra il 2019 ed il 2020, due terzi della sua luminosità portando gli esperti a parlare di Grande Oscuramento, per definire tale evento cosmico.
Sono dunque stati avviati approfonditi studi per chiarirne le cause e si ritiene che la stella supergigante, già in precedenza caratterizzata da comportamenti ‘irregolari’, possa aver ‘espulso dei gas’ dando origine all’oscuramento periodico. Il fenomeno che lo avrebbe generato, secondo i ricercatori, sarebbe stata dunque un’esplosione di gas emessa da Betelgeuse in un momento in cui la stella stava vivendo una ‘pausa di luminosità’. La riprova di questo si ha pochi mesi dopo quando la stella si è nuovamente illuminata. E stando agli scienziati tali onde di schiarimento ed oscuramento potrebbero anticipare l’esplosione di una supernova.
Sfruttando una tecnologia non pensata per studiare stelle lontane gli scienziati hanno catturato scorci di questa stella. OVvero grazie ad un satellite meteologico giapponese che inavvertitamente ha scattato delle immagini di Betelgeuse nel corso di una scansione di routine del nostro pianeta. In uno studio pubblicato su Nature si legge: “Il satellite Himawari-8 osserva anche la regione dello spazio attorno al bordo del disco terrestre durante ogni scansione. Questo ci ha motivato a sviluppare un nuovo concetto: utilizzare i satelliti meteorologici come ‘telescopi spaziali’ per l’astronomia”. La stella oggeto di questo studio è tra le più grandi conosciute nell’universo, le sue dimensioni sono 950 volte quelle del Sole e dalla sua posizione la luce impiega 725 anni per raggiungere la Terra.
Himawari-8 invece è posizionato a circa 22mila miglia dalla Terra.