Si tratta di 134 antichi insediamenti compresi tra il Vallo di Adriano e quello di Antonino risalenti al periodo dell’occupazione romana.
Gli archeologi hanno scoperto ben 134 antichi insediamenti a nord del Vallo di Adriano risalenti al periodo dell’occupazione romana in Scozia. Il Vallo di Adriano (Vallum Aulium) era una fortificazione difensiva romana che si estendeva per 116 chilometri da Mais (Solway Firth) dalle rive del fiume Tyne a Segedunum. Dopo l’ascesa al trono nel 117 d.C., Adriano costruì un muro come nessun altro nel mondo romano, una fortificazione che rappresentava un’espressione ”fisica” del potere di Roma, volta a consolidare la politica di difesa romana e indicare la frontiera più settentrionale dell’Impero. Non è noto se ciò avrebbe scoraggiato una minaccia da parte delle tribù settentrionali della Caledonia, con alcuni studiosi che suggeriscono che il muro servisse più a fornire un mezzo per il controllo dell’immigrazione e delle dogane per la tassazione. Nel 142 d.C., l’imperatore Antonino Pio estese la frontiera più a nord e costruì le mura antonine (Vallum Antonini). Questo muro correva per 62,7 chilometri e annetteva terre precedentemente governate dalle tribù Damnonii, Otadini, Novantae e Selgovae. Precedenti studi si sono concentrati principalmente sull’archeologia romana, ovvero fortezze, rete stradale, accampamenti e insediamenti romani che si estendono a nord in parti della Caledonia (Scozia) tra le due mura.
“Questa è una delle regioni più eccitanti dell’Impero, poiché rappresentava la sua frontiera più settentrionale dell’Impero, e poiché la Scozia era una delle pochissime aree dell’Europa occidentale su cui l’esercito romano non è mai riuscito a stabilire il pieno controllo“, ha spiegato l’autore. Nell’ambito di un nuovo progetto di ricerca pubblicato sulla rivista Antiquity, gli archeologi dell’Università di Edimburgo si sono concentrati sulla regione intorno a Burnswark hillfort in Scozia e hanno ampliato il loro studio utilizzando Lidar (rilevamento e portata della luce) su un’area di circa 1500 chilometri quadrati. Il team ha scoperto 134 insediamenti, precedentemente sconosciuti, costituiti principalmente da antiche fattorie abitate dalla popolazione tribale indigena della Caledonia. I dati Lidar dipingono un quadro più completo del paesaggio antico, rivelando distribuzioni spesso dense di siti dispersi nella regione con una regolarità che parla di un modello insediativo altamente organizzato. Ora gli archeologi esamineranno attraverso la datazione al radiocarbonio per ottenere un quadro più completo degli insediamenti. I ricercatori sperano di ottenere un quadro più chiaro di come la vita è cambiata prima, durante e dopo l’occupazione romana, ottenendo una visione più completa di questa parte della Gran Bretagna dell’epoca.