Si tratta di una rete di lunghi solchi che possono raggiungere anche i 10 chilometri di larghezza e 350 metri di profondità.
Anche se sono ancora tanti i misteri che ancora circondano Marte, le sonde e i rover stanno rivelando caratteristiche inedite del pianeta rosso. L’ultima scoperta è stata realizzata dall’orbiter Mars Express dell’Agenzia spaziale europea (ESA), che ha individuato una formazione geologica unica che viene mostrata con dettagli mozzafiato. Nell’immagine appaiono dei profondi solchi che attraversano la superficie, questi ”graffi” compongono una sezione di un gigantesco sistema di faglie noto come Tantalus Fossae. Le dimensioni di questi solchi sono davvero impressionanti: basti pensare che raggiungono i 350 metri di profondità per una larghezza di circa 10 chilometri mentre percorrono la superficie del pianeta anche per 1.000 chilometri. L’immagine è in veri colori, il che significa che rappresenta ciò che gli esseri umani vedrebbero se guardassero la regione con i propri occhi. Non è tecnicamente una “foto”; l’immagine è stata generata da un modello digitale del terreno di Marte, ma ci presenta una visione incredibilmente chiara della vasta area. Secondo un comunicato stampa dell’ESA, la risoluzione al suolo è di circa 18 metri/pixel e le immagini sono centrate a circa 43°N/257°E. Il nord è a destra. Una fossa è una cavità o depressione e Tantalus Fossae corre lungo il lato est di un vulcano marziano relativamente piatto chiamato Alba Mons che si estende per una superficie di 1.350 chilometri rappresentando il vulcano più ampio del pianeta rosso. Nel punto più alto, la sua altitudine è, però, di ”appena” 6,8 chilometri.
Queste fosse furono create quando Alba Mons si sollevò dalla crosta del pianeta, provocando la deformazione e la rottura dell’area circostante. “Le faglie di Tantalus Fossae sono un ottimo esempio di una caratteristica della superficie nota come grabens“, spiega il comunicato. “Ogni trincea si è formata quando due faglie parallele si sono aperte, provocando la caduta della roccia nel vuoto risultante“. Una caratteristica simile si trova sul versante occidentale di Alba Mons, conosciuta come Alba Fossae. Queste immagini non sono solo belle da guardare, ma possono anche aiutarci a capire di più su come si è formata la superficie di Marte. Si pensa che queste strutture non si siano formate tutte in una volta, ma una dopo l’altra, il che si traduce in alcune depressioni che si incrociano. Ad esempio, il cratere da impatto che si nota nelle immagini ha dei graben che lo attraversano, suggerendo che il cratere fosse lì prima dei solchi.