Secondo un nuovo studio, basato sui dati dell’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array, il getto del gigantesco buco nero potrebbe ‘puntare’ quasi esattamente verso la nostra posizione.
Le nubi di gas caldo cosmiche hanno a lungo impedito agli astronomi di avere una visione chiara dell’area che circonda il buco nero supermassiccio presente al centro della nostra galassia. Ma ora, grazie all’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array, insieme, ad altri radiotelescopi in tutto il mondo, i ricercatori hanno visto i segni di quello che potrebbe essere un getto puntato in direzione della Terra. Attraverso un’interferometria molto lunga, in grado di combinare i dati di molti strumenti per riprodurre un telescopio virtuale grande quanto la Terra, gli scienziati hanno mappato le proprietà della diffusione della luce che impedisce una visione nitida del buco nero, noto come Sgr A. La cancellazione degli effetti di dispersione ha consentito loro di ottenere la prima immagine dell’area che circonda il buco nero di 4 milioni di massa solare. La maggior parte delle emissioni radio di Sgr A provengono da una sorgente estremamente focalizzata che misura appena un 300 milionesimo di grado vista dal nostro pianeta.
“Questo potrebbe indicare che l’emissione radio è prodotta in un disco di gas in caduta piuttosto che da un getto radio“, ha spiegato Sara Issaoun, dell’Università Radboud di Nijmegen nei Paesi Bassi. “Tuttavia, ha aggiunto l’esperta, ciò renderebbe Sgr A* un’eccezione rispetto ad altri buchi neri che emettono radio”. L’alternativa potrebbe essere che il getto radio punti quasi esattamente nella nostra direzione. Heino Falcke, docente di radioastronomia alla Radboud University e supervisore del dottorato di ricerca di Issaoun, si era mostrato inizialmente scettico rispetto questa posizione, ma i dati del Very Large Telescope dell’European Southern Observatory, prodotti con una tecnica diversa, hanno portato a una conclusione simile. “Probabilmente la teoria è vera: forse stiamo guardando questa bestia da un punto di vista molto speciale“, ha detto Falcke. Sgr A* è il buco nero supermassiccio più vicino alla Terra. Tuttavia, è così lontano, oltre 26.000 anni luce, che la sua dimensione apparente nel nostro cielo si estende per meno di 100 milionesimo di grado; in pratica la grandezza di una pallina da tennis sulla Luna osservata dal nostro pianeta. I buchi neri supermassicci sembrano essere caratteristiche comuni dei nuclei galattici e generano un’enorme gravità che risucchia la materia circostante. Parte di quel materiale finisce in un disco rotante prima di entrare a spirale nel foro mentre una parte viene espulsa in direzioni opposte in due fasci relativamente stretti, che prendono il nome di getti, a velocità estremamente elevate. “Se l’emissione radio vista da SgrA* provenga da una struttura sottostante simmetrica o sia intrinsecamente asimmetrica è ancora oggetto di un’intensa discussione“, ha spiegato Thomas Krichbaum, membro del team di studiosi.
Fonte:
https://astronomynow.com/2019/01/24/jet-from-milky-ways-central-black-hole-may-be-facing-earth/