Le scosse rappresentano l’attività sismica più forte mai registrata nell’area.
Un vulcano sottomarino, a lungo inattivo, situato a pochi chilometri dal continente dell’Antartide si è risvegliato provocando uno sciame sismico durane il quale sono stati registrati circa 85.000 terremoti. Lo sciame sismico, iniziato nell’agosto 2020, rappresenta l’attività sismica più forte mai registrata nella regione. Gli autori della nuova ricerca ipotizzano che i terremoti siano stati causati da un’intrusione di magma penetrata nella crosta. “Intrusioni simili si sono verificate altrove sulla Terra, ma questa è la prima volta che ne osserviamo una in quella zona“, ha spiegato a WordsSideKick.com il coautore dello studio Simone Cesca, sismologo presso il Centro di ricerca tedesco per le geoscienze di Potsdam.
Lo sciame si è verificato intorno all’Orca Seamount, un vulcano dormiente che sorge a 900 metri dal fondo del mare nello stretto di Bransfield, tra le isole Shetland meridionali e la punta nord-occidentale dell’Antartide. In questa regione, una placca tettonica si sta immergendo sotto la placca continentale antartica, allungando alcune porzioni della crosta e aprendo crepe altrove, secondo uno studio pubblicato nel 2018 sulla rivista Polar Science. I due maggiori terremoti sono stati hanno avuto una magnitudo 5,9 gradi della Scala Richter nell’ottobre 2020 e un terremoto di magnitudo 6 a novembre, dopo di che l’attività sismica è diminuita. “Pensiamo che la magnitudo 6 abbia in qualche modo creato diverse fratture e ridotto la pressione della diga magmatica“, ha detto Cesca. Lo scienziato ha anche sottolineato che, finora, non ci sono prove dirette che si sia verificata un’eruzione sottomarina. Per scoprire il tipo di attività vulcanica che ha avuto origine sul Monte Orca, i ricercatori dovrebbero inviare una missione nello stretto di Bransfield per misurare la profondità del fondale marino e confrontarla con le mappe storiche.