Gli scavi nel sito archeologico di Tell el-Farma iniziarono nel 1900, quando un egittologo francese trovò antiche iscrizioni greche che indicavano l’esistenza di un santuario dedicato al personaggio più importante della mitologia greca.
Gli archeologi egizi hanno portato alla luce le rovine di un tempio dedicato a Zeus, il re degli dei nella mitologia greca, nella penisola del Sinai. A renderlo noto lunedì è il Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano. I resti delle strutture sacre sono state rinvenute presso il sito archeologico di Tell el-Farma, detto anche Pelusium, nel Sinai nord-occidentale, che risale al tardo periodo faraonico e che fu abitato anche in epoca greco-romana e bizantina. Nel sito sono stati trovati anche oggetti risalenti al periodo cristiano e ai primi periodi dell’Islam. Gli scavi nella zona iniziarono all’inizio del 1900, quando l’egittologo francese Jean Clédat trovò delle antiche iscrizioni greche che indicavano l’esistenza di un tempio dedicato a Zeus, anche se poi le autorità decisero di non effettuare nessun tipo di scavo.
Come spiegato da Mostafa Waziri, segretario generale del Consiglio supremo delle antichità egiziane, il gruppo di ricerca ha scavato le rovine del santuario attraverso l‘ingresso principale, dominato da due enormi colonne di granito poi cadute, mentre la porta è stata distrutta da un forte terremoto avvenuto nel tempi antichi. Waziri ha aggiunto che, durante i lavori, gli archeologi hanno rinvenuto un insieme di blocchi di granito utilizzati, probabilmente, per costruire una scala che avrebbe facilitato la salita dei fedeli al tempio. Il direttore dei siti archeologici del Sinai, Hisham Hussein, ha annunciato che gli esperti studieranno i blocchi portati alla luce e realizzeranno uno studio fotogrammetrico per aiutare a determinare il progetto architettonico del tempio. Queste rovine sono le ultime di una serie di scoperte che l’Egitto ha annunciato negli ultimi due anni con l’obiettivo di attirare un maggior flusso di turisti nel paese.
