Si dovrebbe trattare del quarto caso accertato in via ufficiale dall’avvio del monitoraggio da parte del ministero della Salute, in merito a casi di “epatite acuta pediatrica di origine sconosciuta” in Italia. Si tratta di una bambina veronese di 10 anni, ricoverata da venerdì scorso per la patologia che ha già colpito diverse decine di bimbi nel mondo e sulla quale l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta indagando. In Italia sono quattro i casi inseriti ufficialmente nel monitoraggio ma si ritiene che i casi sospetti, al momento siano almeno una decina.
I sintomi rilevati nella bambina erano vomito, diarrea ed il colore itterico. Dagli esami sono state rilevate transaminasi epatiche alte, un evidente segnale di danni al fegato. Come riportato dai medici i suoi enzimi epatici hanno nelle ultime ore, iniziato a scendere sotto i valori di allerta e le sue condizioni generali sarebbero in via di miglioramento. Partita nel Regno Unito, l’epatite acuta si è poi diffusa in altri Paesi Europei arrivando in breve tempo anche in America. La causa possibile potrebbe essere un adenovirus ma sono diverse le ipotesi al vaglio dell’Oms. 169 sono i casi segnalati di epatite di origine sconosciuta al 21 aprile: i paesi interessati sono quasi tutti nella regione europea, oltre ad uno nella regione delle Americhe.