”Siamo terribilmente scioccati da questa decisione dell’Indonesia“, ha affermato Atul Chaturvedi, presidente dell’Indian Solvent Extractors Association
Gli esperti avvertono che la fornitura globale di olio da cucina, già ridotta a causa del conflitto in Ucraina, potrebbe risentire del blocco improvviso, da parte dell’Indonesia, delle esportazioni di olio di palma, l’olio più consumato al mondo, e delle sue materie prime. L’annuncio è arrivato venerdì dal presidente del Joko Widodo ed è stato motivato dal tentativo di ridurre la carenza a livello nazionale e contenere l’aumento dei prezzi del prodotto. “Continuerò a monitorare e valutare l’attuazione di questa politica in modo che la disponibilità di olio da cucina nel paese sia abbondante e ad un prezzo accessibile“, ha spiegato il presidente. L’Indonesia, il principale produttore mondiale di olio di palma, produce oltre un terzo delle esportazioni mondiali di olio vegetale e conta Cina e India, i paesi più popolosi al mondo, come i principali clienti. In questo contesto, il capo della ricerca di mercato delle materie prime agricole presso Rabobank, Carlos Mera, ha sottolineato che la fornitura di olio commestibile esportato in tutto il mondo dall’Indonesia è “impossibile da sostituire”.
Subito dopo l’annuncio della misura, che entrerà in vigore il 28 aprile, i prezzi futures di oli vegetali alternativi, come la soia, il secondo olio vegetale più utilizzato a livello globale, sono balzati al livello più alto sul mercato statunitense. Parallelamente, gli acquisti di oli di girasole, d’oliva o di colza sono stati limitati in alcuni supermercati del Regno Unito. D’altra parte, le alternative all’olio di palma erano già minacciate da una serie di fattori. I raccolti di soia in Sud America, il più grande produttore mondiale, risultano ridotti dalla siccità, lo stesso problema che ha interessato la produzione di canola in Canada. Il conflitto tra Ucraina e Russia, inoltre, ha avuto un impatto negativo sul trasporto commerciale nel Mar Nero, dove transita il 76% delle esportazioni mondiali di olio di girasole. Ma sono i paesi in via di sviluppo a subire gli effetti peggiore della decisione dell’Indonesia, poiché optano per le importazioni di olio di palma come alternativa più economica all’olio di soia, girasole e canola. “Siamo terribilmente scioccati da questa decisione dell’Indonesia“, ha affermato Atul Chaturvedi, presidente dell’Indian Solvent Extractors Association, organizzazione per il commercio di olio commestibile. “Non ci aspettavamo un divieto come questo“, ha detto.