Incendi nell’impianto chimico di Dmitrievsky e nell’Istituto centrale di ricerca per la difesa aerospaziale.
È un bilancio destinato ad aggravarsi, in Russia, per i due gravi incidenti che hanno coinvolto due strutture; una nella capitale e l’altra Tver, nel Nord Ovest di Mosca. Alla periferia della capitale è andato a fuoco un impianto chimico di Dmitrievsky, compagnia produttrice di solventi. A Tver un incendio ha distrutto l’Istituto centrale di ricerca per la difesa aerospaziale della Federazione russa. In quest’ultimo caso, il rogo è stato domato a fatica ed ha provocato almeno sei morti e 27 feriti. Secondo l’agenzia Interfax il bilancio è destinato ad aggravarsi alla luce del numero dei dispersi, attualmente dieci. Secondo le prime notizie alcuni morti avrebbero inalato fumo mentre altri sono rimasti ferite lanciandosi dalle finestre. Sul posto sono accorse 14 ambulanze. Secondo le prime ricostruzioni a provocare l’incendio sarebbero stati gli impianti elettrici ormai vetusti.
“Tredici persone sono state ricoverate negli ospedali di Tver“, hanno comunicato le autorità locali. L’incendio sarebbe scoppiato nel secondo piano, occupato dagli uffici amministrativi dell’Istituto scientifico del ministero della Difesa. Il personale è stato immediato evacuato mentre i vigili del fuoco sono accorsi sul posto. Nell’Istituto, fondato nel 2014, venivamo sviluppati progettati velivoli con innovativi sistemi di invisibilità oltre al sistema missilistico Iskander.