Nell’immaginario collettivo l’idea di affidare i propri pensieri o vere e proprie richieste ad un messaggio in bottiglia rappresenta il tentativo romantico di lasciar fare al destino, ancor meglio se cullato dalle onde del mare. Devono aver pensato questo anche le due donne protagoniste della storia che vi raccontiamo oggi, adolescenti all’epoca dei fatti.
Nel lontano 1956, quando era praticamente impossibile anche solo pensare di incontrare gente nuova attraverso le incredibili tecnologie che oggi quasi tutti abbiamo quotidianamente a disposizione, le quindicenni Jennifer Coleman e Janet Blankley, entrante originarie della Gran Bretagna, hanno deciso di lanciare in mare il loro messaggio in bottiglia nel tentativo di cercare un fidanzato.
Nel suo messaggio Janet scriveva: “Ho 15 anni, non sono brutta, ho i capelli lunghi, bruni e mossi e sono alta. Se siete interessati, ci scambieremo una foto di persona. Cerco ragazzi, non sotto i 16 anni né sopra i 18″. Una richiesta abbastanza specifica, insomma, cui faceva eco quella dell’amica Jennifer. La loro bottiglia non deve aver fatto però un grande viaggio e dopo anni ed anni in mare, poco tempo fa è stata ritrovata nei pressi dell’estuario Humber da una madre con sua figlia che stavano ripulendo l’area dai rifiuti.
Le due volontarie, incuriosite dalla richiesta e da cosa potesse essere successo nel frattempo alle due ragazze che avevano affidato ad un messaggio in bottiglia il loro desiderio, hanno svolto delle ricerche sui social scoprendo che Jennifer poco meno di 20 anni dopo quel messaggio si era trasferita in Australia senza mai sposarsi né avere figli ma, con una bella storia d’amore vissuta con un uomo ormai deceduto. Non ha cambiato nazione Janet, invece, che è rimasta nel Lincolnshire ed ha espresso la volontà di rincontrare la sua vecchia amica per conoscere di più sulla sua vita dopo essersi perse di vista.
