Aumenta il malcontento a Shanghai, in Cina, dove le autorità hanno messo in campo misure draconiane per combattere l’aumento dei casi di Coronavirus. Nella megalopoli, dove vivono oltre 25 milioni di persone e vero e proprio motore dell’economia della Repubblica Popolare, si è trasformata nel più grande focolaio dal picco della prima ondata avvenuta più di due anni fa. Bloccati ormai da due settimane nelle proprie case, i residenti in quarantena lamentano la carenza di cibo. Intanto le autorità sono impegnate nella realizzazione di migliaia di posti letto per i pazienti Covid, alla luce delle infezioni che ogni giorno superano le 20mila.
Alcuni abitanti della megalopoli hanno avuto scontri violenti con la polizia che aveva ordinato loro di consegnare le case ai pazienti Covid. Nelle ultime ore sono circolati filmati che mostrano gli abitanti all’esterno di un palazzo che urlano contro gli agenti di Polizia schierati. Gli incidenti sono seguiti all’ordine dato a ben 39 famiglie di liberare il complesso residenziale “per soddisfare le esigenze di prevenzione e controllo dell’epidemia”. La struttura dovrà ospitare, infatti, i positivi al Covid che non potranno fare la quarantena nelle loro abitazioni, secondo quanto riferito anche da Zhangjiang Group, la compagnia che gestisce il complesso di abitazioni.