Arrivano le prime patatine made in Italy fatte con farina di insetti. Voi le mangereste?

Patatine con farina di insetti
Fonte: Twitter di @Milano_Events

Che ci piaccia o meno, lentamente anche alle nostre latitudini stanno prendendo piede abitudini alimentari già largamente diffuse in altri Paesi d’Europa e del mondo. In questo caso l’Italia, dopo aver ottenuto il benestare dell’UE alla commercializzazione di prodotti alimentari a base di insetti, ha dato vita ad una prima linea di cibi realizzati utilizzando anche alcuni simpatici esseri volanti. Nel caso specifico, la ditta produttrice Fucibo ha realizzato le prime chips a base di farina di insetti, disponibili ad oggi solo online nei gusti pizza e formaggio. All’assaggio nessuno sospetterebbe che tra gli ingredienti siano presenti addirittura degli insetti ma, come ci tiene a precisare la stessa azienda, tutti i prodotti scelti sono naturali e di prima qualità.

Oltre alla farina di larve di Tenebrio molitor (una larva gialla della farina) sono infatti presenti olio di girasole, aromi 100% naturali, sale e farina di lenticchie. La qualità degli ingredienti, tuttavia, potrebbe non bastare a convincere i più scettici sul consumo di un prodotto che per abitudine e cultura è così lontano dalle nostre consuetudini a tavola. L’inserimento di insetti nella nostra dieta giornaliera ha però numerosi risvolti positivi. L’alto apporto proteico in primis, associato ad una maggior sostenibilità, potrebbero far ricredere più di una persona. E se ciò non bastasse, basterà leggere la tabella nutrizionale delle nuove chips a base di insetti.

Ferro, amminoacidi essenziali ed un buon apporto di vitamine sono solo alcuni dei preziosi nutrienti di cui si compongono queste patatine sferiche, che tanto ricordano nella forma e nel gusto le più conosciute chips di mais. Va tuttavia ricordato, come ci tiene a sottolineare la stessa casa produttrice, che chi è allergico a crostacei, molluschi o acari della polvere potrebbe esserlo anche alla farina di insetti contenuta nel prodotto. Un motivo che molti utilizzeranno, forse, per desistere dall’assaggio.