La sensibilizzazione sul tema dell’inquinamento ambientale può seguire strade creative ed uniche nel loro genere con l’unico e dichiarato obiettivo di far riflettere e, perché no, smuovere quante più coscienze possibili, incluse quelle di chi detiene il potere e dovrebbe concretamente intervenire. Lo sanno bene gli studenti della National Taiwan University of Arts che hanno pensato di creare, forti della loro vocazione artistica, dei coloratissimi ghiaccioli a base di acqua inquinata denominati semplicemente Polluted Water Popsicle.
Sebbene l’intento alla base di questo particolare progetto non fosse propriamente la commercializzazione dei ghiaccioli all’acqua inquinata, per ovvie ragioni non edibili, rendere virale il prodotto e realizzarne una versione che assomigliasse in tutto e per tutto ai tanti ghiaccioli in vendita è stato sin da subito l’obiettivo principale del team di studenti, intenzionati a far conoscere al più alto numero di persone possibile il pauroso livello di inquinamento raggiunto dalle acque di alcune delle zone più contaminate dell’isola di Taiwan.
I ragazzi non si sono quindi limitati a raccogliere le acque più cariche di scorie, germi, batteri ed agenti virali per realizzarne dei ghiaccioli inquietanti anche solo da vedere ma hanno anche ideato un apposito packaging dai colori sgargianti che stridessero nell’accostamento col prodotto contenuto all’interno e rimandassero anche all’idea delle acque torbide che ne costruiscono l’ingrediente principale: ghiaccioli che, se malauguratamente mangiati, in molti casi potrebbero provocare decisamente più di un semplice mal di pancia. Il lavoro della squadra non è stata quindi una provocazione fine a se stessa o un espediente per ottenere facile ilarità ma ha seguito un progetto ben studiato che riuscisse a rendere virale la notizia ponendo finalmente in risalto una questione tanto importante quanto finora sottovalutata dalle autorità competenti.