Avanza la crisi climatica, ma in Amazzonia vi è un albero tropicale che potrebbe rallentarla

Amazzonia Mauritia flexuosa
Fonte: Twitter di @IPS_PalmSociety

Come molti già sanno, l’attuale crisi climatica che sta affliggendo l’intero pianeta va fronteggiata con qualsiasi mezzo a nostra disposizione e soprattutto mettendo in atto comportamenti etici e responsabili che impattino il meno possibile sul nostro delicato ecosistema, messo così duramente alla prova dall’attività spesso scellerata dell’uomo.

Pochi potrebbero immaginare, però, che la salvaguardia dell’ambiente e la riduzione di CO2 emessa nell’aria possa avere a che fare con uno specifico albero, la Mauritia flexuosa ad essere precisi. Pianta endemica dell’Amazzonia, questo albero è cosiddetto dioico in quanto appartenente sia al genere maschile che femminile. Ed è proprio la specie femminile di questa pianta a produrre frutti, prelevati dall’albero abbattendolo.

L’Università di Leeds si è interessata alla faccenda esaminando ben 93 siti nei quali questi alberi femminili sono stati abbattuti dalla popolazione locale per ricavarne i frutti da rivendere. Gli esiti dello studio sono tristemente allarmanti: nei luoghi dove le piante vengono abbattute le emissioni di CO2 si sono rilevate ingenti e paradossalmente ci si è resi conto che l’abbattimento causa anche problemi economici sul medio-lungo termine per chi vive della vendita di questi frutti. L’abbattimento di questi esemplari di alberi, che impiegano ben 10 anni per crescere ed arrivare a maturazione, riduce drasticamente la raccolta dei frutti e, conseguentemente, il guadagno degli abitanti.

Ma esiste una modalità alternativa per raccogliere i frutti, guadagnare dalla loro vendita ed evitare di distruggere l’ambiente? Sì e per farlo è necessario arrampicarsi sugli alberi, alti però fino a 40 metri, per raccogliere in questo modo i frutti. Nelle zone dove gli abitanti non abbattono le femmine di questa pianta, i raccolti sono ovviamente più cospicui ma, studi alla mano, si potrebbe ottenere molto più di questo. Se tutti smettessero di raccogliere i frutti della Mauritia flexuosa abbattendola, il reddito medio della popolazione aumenterebbe addirittura del 51%. E l’ambiente ringrazierebbe.