Secondo gli astronomi quello che rimane dell’esplosione non si sta espandendo in modo uniforme, forse a causa di un oggetto non ancora identificato.
Un nuovo studio afferma che i resti di Cassiopea A, una delle più famose esplosioni di supernova nella Via Lattea, non si stanno espandendo uniformemente in tutte le direzioni. Secondo il team dell’Università di Amsterdam e Harvard, la nebulosa interna della supernova potrebbe essersi scontrata con un altro fenomeno. Cassiopea A è il residuo di una stella esplosa nella costellazione di Cassiopea, a circa 11.000 anni luce di distanza. Studiare 19 anni di dati dal Chandra X-ray Observatory, che è in orbita a circa 85.000 miglia sopra la Terra, ha aiutato il team a comprendere meglio l’espansione della nebulosa, scoprendo che le regioni interne non si stanno espandendo affatto e le regioni esterne stanno accelerando, quando la teoria suggerisce che dovrebbero rallentare. Solo due cose potrebbero spiegare questo comportamento inaspettato – un buco nella nebulosa che crea un vuoto – oppure uno scontro con un oggetto celeste. I modelli al computer creati dagli scienziati supportano l’idea di una collisione tra la nebulosa e un altro oggetto celeste.
Il team afferma che l’onda d’urto, creata dalla supernova, si è scontrata con un guscio di particelle di gas che sono state create quando la stella morta ha soffiato via un vento irregolare di gas. La nebulosa di esplosione Cassiopea A si sta espandendo ad un ritmo medio di 8,6 milioni a 13,3 milioni di miglia all’ora e ha una temperatura di 54 milioni di Fahrenheit. L’espansione si verifica molto probabilmente nel gas che è stato espulso dalla stella molto prima dell’esplosione. I ricercatori, guidati da Jaccob Vink dell’Università di Amsterdam, hanno utilizzato le osservazioni della nebulosa risultante da questa esplosione usando Chandra. I modelli computerizzati che hanno creato, basati sulle misurazioni che hanno preso, hanno suggerito che la teoria della collisione era la più probabile, prevedendo che dopo una collisione, lo shock prima diminuisce di velocità e poi accelera.