Il team ha trovato inaspettatamente la pietra scolpita lunga 1,7 metri durante un’indagine geofisica ad Aberlemno, un villaggio con radici dei Pitti. La pietra ha diverse forme geometriche che mostrano simboli astratti come tripli ovali, un pettine e uno specchio, una mezzaluna e doppi dischi. Alcuni dei simboli scolpiti si sovrappongono, suggerendo che sarebbero stati scolpiti in periodi di tempo diversi. Non è chiaro cosa significhino tutti i simboli, ma “l’ipotesi migliore è che siano un sistema di denominazione che rappresenta i nomi dei Pitti”, ha dichiarato Gordon Noble, leader degli scavi e professore di archeologia all’Università di Aberdeen.
I Pitti – forse dal nome latino per dipinto, o “picti”, vivevano in alcune parti di quella che oggi è la Scozia. Sono in parte il motivo per cui l’ Impero Romano non ha mai conquistato la Scozia. La nuova scoperta è estremamente importante perchè gli archeologi conoscono solo duecento pietre simili. Tra queste vi è una lastra di pietra che potrebbe raffigurare scene della battaglia di Nechtansmere , una vittoria dei Pitti sul regno anglosassone di Northumbria nel 685 d.C. che è legata a la creazione di quella che sarebbe diventata la Scozia.
La scoperta è avvenuta all’inizio del 2020, quando gli archeologi stavano esaminando l’area nell’ambito del progetto Comparative Kingship, un’indagine quinquennale sui regni altomedievali della Gran Bretagna settentrionale e dell’Irlanda. Durante lo spostamento delle apparecchiature di imaging sull’erba, il team ha notato anomalie che suggerivano che i resti di un insediamento si potessero trovare nel sottosuolo. Pertanto hanno scavato una piccola fossa e, con enorme stupore, si sono imbattuti nella pietra scolpita. Speravano di poterla studiare immediatamente ma a causa del Covid hanno dovuto rimandare: finalmente hanno potuto farlo datando gli intagli tra il V e il VI secolo D.C.
È raro trovare pietre dei Pitti scolpite. “Occasionalmente vengono dissotterrati dagli agricoltori che arano i campi o durante la costruzione di strade, ma quando arriviamo ad analizzarli, gran parte di ciò che li circonda è già stato disturbato”, “Imbattersi in qualcosa del genere mentre si scava una piccola fossa di prova è assolutamente straordinario e nessuno di noi potrebbe credere alla nostra fortuna”: in questo modo gli archeologi hanno potuto esaminare e datare gli strati sottostanti estraendo informazioni ancor più dettagliate. La pietra si trova ora nel laboratorio di conservazione di Graciela Ainsworth a Edimburgo, dove gli scienziati hanno in programma di indagare ulteriormente sul manufatto.