In Antartide orientale è ceduta Conger, l’enorme piattaforma di ghiaccio grande quanto la città di Roma. Dalle immagini acquisite dal satellite Copernicus Sentinel-2, dell’Agenzia spaziale europea (Esa) e Commissione europea, di cui una scattata il 30 gennaio 2022 (a sinistra) e l’altra il 21 marzo 2022 (a destra), mostrano la piattaforma di ghiaccio prima e dopo il crollo.
Questo cedimento è avvenuto in corrispondenza della forte ed irregolare ondata di calore, che si è registrata verso la metà del mese di marzo 2022, precisamente quando la temperatura nel plateau antartico è aumentata superando i 40 gradi (oltre la norma) e facendo segnare un vero e proprio record. Come ha spiegato Renato Colucci, ricercatore dell’Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Isp) e professore di glaciologia presso l’Università di Trieste, cui parole sono dstate riportate dall’agenzia di stampa ANSA: “Non è mai stata documentata un’ondata di caldo così estrema nel plateau antartico: basti pensare che siamo all’inizio dell’inverno australe e parliamo di un luogo che si trova a 3.000 metri di quota. Di solito, in questo periodo dell’anno, la temperatura media giornaliera è compresa tra i 60 e i 55 gradi sotto zero”.
Questo caldo anomalo è durato circa una settimana. Il giorno 16 marzo la temperatura ha iniziato la sua ascesa, fino a raggiungere il massimo di -11,8 gradi il 18 marzo per poi tornare in maniera graduale nella norma verso il 23 marzo. Come prosegue Colucci: “Il plateau antartico è un deserto bianco, caratterizzato da aria molto secca, cielo sempre sereno e precipitazioni molto rare: in quei giorni invece è arrivata aria umida, sono comparse molte nuvole e ha perfino nevicato. Colpa della corrente a getto (jet stream), il flusso d’aria canalizzato che al limite della troposfera regola la circolazione delle perturbazioni: a metà marzo ha formato un’ansa molto stretta che si è infilata sopra il plateau, portando con sé una massa di aria umida e mite che stazionava sull’oceano tra l’Antartide e l’Australia”.