Il corpo celeste presenta una densità di 0,27 grammi per centimetro cubo, la più bassa tra i pianeti che orbitano intorno alle nane rosse.
Un team di scienziati ha individuato un nuovo esopianeta di dimensioni simili a Giove, ma con la particolarità che ha meno di un terzo della massa del gigante gassoso del nostro del Sistema Solare, secondo uno studio pubblicato sul portale arXiv. Gli scienziati, citati mercoledì da Phys.org, hanno spiegato di aver scoperto il pianeta, chiamato TOI-3757 b, utilizzando il metodo di fotometria spaziale ottica del Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) della NASA, il nuovo ”cacciatore di pianeta”. La scoperta è stata realizzata anche grazie ad altri metodi per localizzare, tra i quali spicca la determinazione delle velocità radiali, la spettroscopia Doppler, osservazioni fotometriche dalla Terra e immagini astronomiche ad alta risoluzione. TOI-3757 b ha un raggio 1,09 volte la dimensione di Giove, ma ha una una densità di 0,27 grammi per centimetro cubo, la più bassa tra i pianeti che orbitano intorno alle nane rosse. I ricercatori hanno affermato che l’esopianeta completa un’orbita intorno alla sua stella di riferimento ogni 3,44 giorni a una distanza di 0,038 unità astronomiche ed una temperatura di 486 gradi Celsius. TOI-3757 b si trova a circa 578 anni luce dalla nostra posizione.
Secondo lo studio, la stella madre vicino a TOI-3757 b è una stella nana rossa di tipo spettrale M0V, 37% più piccola e massiccia del Sole. Per spiegare la bassa densità del pianeta TOI-3757 b, il team di scienziati suggerisce alcune possibili spiegazioni. Il primo è legato alla metallicità stellare della sua stella ospite, poiché non ha elementi pesanti. Questa particolarità potrebbe aver causato un ritardo nell’accumulo incontrollato di gas prima che il suo disco protoplanetario si dissipasse. L’altra spiegazione è che sia stato il risultato di un meccanismo evolutivo che ha riscaldato le maree della sua stella ospite, provocando il ”gonfiaggio” del pianeta a causa della sua orbita leggermente eccentrica. Secondo i ricercatori, la seconda ipotesi potrebbe essere verificata misurando i livelli di metano e ammoniaca dell’esopianeta, che aiuterebbero a determinare le condizioni dell’interno di TOI-3757 b, come la temperatura che ha causato il riscaldamento delle maree della stella.