L’iscrizione conferma come gli Ebrei fossero in grado di scrivere già nel tredicesimo secolo prima di Cristo.
Una straordinaria scoperta archeologica sul Monte Ebal ha fatto luce sul primo periodo dell’insediamento ebraico in Israele confermando come l’antico popolo parlasse già effettivamente la lingua ebraica 3.200 anni fa. Ad essere portato alla luce è stato un pannello di piombo piegato contenente la prima scrittura ebraica mai scoperta e coincide con una definizione biblica del Monte Ebal che veniva descritta come la “Montagna delle maledizioni” in cui i leviti minacciavano chi non osservava gli insegnamenti della Torah. Per Gershon Galil, ricercatore dell’Università di Haifa, la scoperta rappresenta uno “spartiacque nella ricerca sulla Bibbia“ aggiungendo come, prima della nuova scoperta, la più antica iscrizione conosciuta risalisse al decimo secolo avanti Cristo. La nuova scoperta rappresenta un “colpo di grazia verso tutti i negazionisti della Bibbia che affermavano che nel XIII secolo a.C. gli Ebrei non fossero in grado di leggere e scrivere e dunque non fossero in grado di scrivere la Bibbia. Perciò sostenevano che la Bibbia fosse stata realizzata molto più recentemente; in epoca persiana o ellenistica“.
Sul pannello c’è scritto: “Maledetto, maledetto, maledetto, maledetto da Dio Y-H-W, maledetto certamente morirai“. Secondo Galil si trattava di un lavoro sofisticato: “Chi è in grado di scrivere un testo con strutture chiastiche può scrivere quasi tutto. Ad oggi non siamo in grado di rivelare tutte le informazioni portate alla luce perché richiedono una peer review e una pubblicazione accademica“. In ogni caso la scoperta riveste un’importanza rilevante perché le maledizioni del Monte Ebal combaciano con il racconto in Devarim (capitolo 27) sulla cerimonia che si ebbe nell’area dopo che gli Ebrei entrarono in Israele.