Secondo gli autori, questa innovazione porta “buone notizie ai milioni di pazienti che necessitano di trapianti di organi in tutto il mondo”.
Un team internazionale guidato da scienziati cinesi del Beijing Genomics Institute (BGI) ha allevato con successo le cellule umane più giovani in vitro, il che potrebbe aprire la strada ai progressi nella rigenerazione degli organi e nel campo della biologia sintetica. Il lavoro, pubblicato sulla rivista Nature, ha consentito agli esperti di scoprire un metodo rapido e controllabile per convertire le cellule staminali pluripotenti, o una versione “adulta”, in una più “giovane” di cellule che catturano l’attivazione del genoma zigotico umano, in grado di conservare l’intero lignaggio e dunque un potenziale di sviluppo.
”Le cellule embrionali totipotenti ricreano lo stato embrionale di un ovulo fecondato dopo appena 3 divisioni. Rispetto alle cellule staminali pluripotenti riportate, queste non solo possono differenziarsi in tessuto placentare, ma anche potenzialmente svilupparsi in organi più maturi. Ciò porta buone notizie ai milioni di pazienti che necessitano di trapianti di organi in tutto il mondo“, hanno affermato gli autori dello studio Miguel Esteban, Abdul Mazid e Li Wenjuan dell’Accademia cinese delle scienze. “Questa svolta rappresenta anche un perfetto esempio della combinazione di medicina rigenerativa e tecnologia di sequenziamento unicellulare“, ha aggiunto Liu Longqi di BGI, la cui tecnologia di sequenziamento cellulare.