I ricercatori hanno identificato i resti di 250 diverse specie di animali.
Un team di ricercatori dell’Università di Exeter e l’Università dello Yunnan ha identificato i resti fossili di ben 250 specie di animali nel Yunnan, nel sud-ovest della Cina. Gli esperti affermano di aver identificato i resti di vari vermi, artropodi (antenati di gamberetti, insetti, ragni, scorpioni) e persino i primi vertebrati (antenati di pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi). Lo studio spiega che quest’area, che ora si trova nella montuosa provincia dello Yunnan, un tempo era un delta marino poco profondo e ricco di sostanze nutritive colpito da tempeste-inondazioni.
Changshi Qi, autore principale e geochimico presso l‘Università dello Yunnan, spiega: “La nostra ricerca mostra che il Chengjiang Biota viveva principalmente in un ambiente deltaico ben ossigenato in acque poco profonde. Le inondazioni delle tempeste hanno trasportato questi organismi verso le adiacenti impostazioni profonde carenti di ossigeno, portando all’eccezionale conservazione che vediamo oggi.” I risultati dello studio sono importanti perché mostrano che la maggior parte dei primi animali tollerava condizioni stressanti, come le fluttuazioni di salinità (sale) e alte quantità di deposizione di sedimenti. Ciò contrasta con ricerche precedenti che suggerivano che animali simili colonizzavano ambienti marini più profondi e più stabili.