Christos Tsirogiannis, ex archeologo dell’Università di Cambridge, suggerisce che un pezzo di affresco conservato al museo di Los Angeles potrebbe provenire da Pompei.
Un esperto di antichità saccheggiate ha chiesto al J. Paul Getty Museum di Los Angeles di restituire all’Italia un frammento di un affresco romano. Per l’esperto Christos Tsirogiannis il lacerto del dipinto proverebbe dall’archivio di Robert Hecht, morto nel 2012, e celebre per aver affrontato varie accuse di traffico illecito di reperti archeologici. Il pezzo sarebbe stato donato al Getty nel 1996 da un collezionista privato che lo aveva acquistato da uno dei broker di Hecht nel 1987. Tsirogiannis, un ex archeologo dell’Università di Cambridge, nel Regno Unito, suggerisce che questo frammento potrebbe provenire da Pompei. “Si tratta di una bella e rara rappresentazione che proviene dall’area vesuviana, probabilmente da una delle ville coperte dalla cenere dopo l’eruzione“, spiega l’esperto, che accusa: “Il museo ha prove sostanziali che lo collegano a noti trafficanti“.
Nel 2000, Lord Renfrew, archeologo capo di Cambridge, definì il frammento un oggetto d’antiquariato “di provenienza sconosciuta ” e ne mise in dubbio la trasparenza dell’acquisizione da parte del collezionista privato. Nel 2005, l’ex curatrice del museo, Marion True, venne accusata dalle autorità del nostro paese di aver favorito il traffico di reperti archeologici rubati. Collegando diversi oggetti d’antiquariato a Hecht, inclusi due grandi vasi che sono stati riportati in Italia nel 2012, Tsirogiannis ha notato che un altro reperto rubato è un elmo romano che sarà venduto all’asta dalla Christie’s New York il prossimo 12 aprile per un valore stimato di 600.000 dollari. Lo specialista assicura di avere prove fotografiche simili che mostrano che, in passato, che anche questo reperto è passato per le mani del trafficante di reperti Hecht. Nel frattempo un portavoce di Getty ha commentato: “analizziamo continuamente la provenienza degli oggetti all’interno della collezione” aggiungendo che è pronto a considerare nuove prove quando vengono presentate. “Abbiamo una politica di lunga data per quanto riguarda la restituzione di oggetti al paese di origine, ma solo quando il furto viene confermato da un’indagine”, ha concluso.