Si tratta dei reattori nucleari Doel 4 e Tihange 4, che avrebbero dovuto chiudere nel 2025.
Il primo ministro belga Alexander De Croo ha annunciato venerdì che il suo governo ha deciso di “allungare di 10 anni la attività di due reattori nucleari operanti nel paese. Allo stesso tempo – ha scritto De Croo sul suo account Twitter – stiamo accelerando la transizione verso le energie rinnovabili, la strada migliore per la nostra indipendenza energetica“. Si tratta dei reattori nucleari Doel 4 e Tihange 4, che avrebbero dovuto chiudere nel 2025. “Stiamo attivando il piano B, abbiamo deciso di mantenere l’energia nucleare in Belgio. L’estensione di 10 anni dei due impianti più grandi ci permette di generare gratuitamente elettricità al carbonio, economica e stabile”, ha affermato il ministro David Clarinval.
Oltre il 90% dell’energia consumata dal Belgio proviene dall’estero, con il 30% del petrolio totale, il 25% dell’uranio e fino al 6% del gas naturale proveniente dalla Russia. Bruxelles è disposta a ridurre la dipendenza dagli idrocarburi russi nel contesto dell’operazione militare russa in Ucraina, nonostante ciò rappresenti una battuta d’arresto per la sua promessa di sostituire l’energia nucleare con fonti ecologiche. La decisione ha sollevato una serie di questioni tecniche di difficile soluzione. “Il nostro Paese ha abbastanza tempo per organizzare tutte le necessarie consultazioni pubbliche, studi di impatto, i cambio della legislazione, le garanzie di sicurezza e gli accordi con la Commissione europea,”.