Secondo gli esperti il luogo dove è nata la paleontologia è l’appennino Piacentino.
Un team di esperti dell’Università di Genova in un nuovo studio spiega come Leonardo Da Vinci abbia utilizzato l’appennino Picentino per studiare i fossili. I ricercatori hanno comparato i codici di Leonardo con il registro fossilifero piacentino. In un passo del codice Leicester, Leonardo descrive le forme “curiose” che vedeva nelle pietre, interpretandoli come icnofossili, cioè le tracce lasciate da esseri viventi fossilizzate. “È stata un’emozione incredibile scoprire che Leonardo aveva intuito la vera natura degli icnofossili: questi sono i fossili più difficili da comprendere, e pensare che fino alla prima metà del 1900 venivano erroneamente classificati come alghe” spiega Andrea Baucon, paleontologo dell’Università di Genova.
Dove si trova il laboratorio paleontologico di Leonardo? Tracciate su una mappa dell’appennino Piacentino una circonferenza di 40 km centrata su Castell’Arquato: ecco qui c’era il laboratorio paleontologico di Leonardo, spiegano i ricercatori. Il team nello studio descrive anche un nuovo sito paleontologico che si trova a poca distanza da Castell’Arquato ricco di organismi fossili e conchiglie perforate.