I polpi utilizzano sempre di più i rifiuti degli esseri umani come rifugio

Uno studio dimostra come questi animali si siano adattati alla spazzatura prodotta dall’uomo.

In un nuovo studio, i ricercatori in Brasile hanno raccolto foto e video scioccanti di polpi che “interagiscono” con i rifiuti sul fondo dell’oceano. In tutto, hanno scattato immagini di 24 specie di polpi, tutte raffigurate con detriti tra cui lattine di birra, bottiglie di plastica e vetro, una batteria e un tubo di metallo arrugginito. Secondo gli esperti i polpi utilizzano sempre più rifiuti prodotti dall’uomo tra cui bottiglie di vetro e bicchieri di plastica per ripararsi invece di conchiglie di mare. È già noto che i polpi setacciano il fondo dell’oceano alla ricerca di oggetti in cui possono nascondersi come protezione dai predatori e un posto dove deporre le uova.

I polpi utilizzano sempre di più i rifiuti degli esseri umani come rifugio.

Ora, i ricercatori avvertono che le persone che lasciano rifiuti vicino alle acque del mondo potrebbero esporre gli animali a composti tossici fatali. “L’uso dei rifiuti come rifugio potrebbe avere implicazioni negative”, affermano gli autori nel loro articolo, pubblicato sul Marine Pollution Bulletin. I ricercatori hanno scoperto che questi animali preferiscono ripararsi negli oggetti di vetro perché il vetro è più pesante e affonda con facilità sul fondo del mare piuttosto che rimanere intrappolato nelle maree come la plastica. Inoltre, i polpi potrebbero preferire il collo delle bottiglie di vetro, in quanto è più difficile per i predatori raggiungerli.