Anche gli squali dormono: è stata svolta questa indagine molto interessante, poiché si credeva che gli squali non dormissero mai, ma in effetti alcuni di loro fanno dei pisolini tra una mangiata e l’altra per economizzare energia: ciò che lo prova per la prima volta, dopo periodi di teorie e idee, è lo studio del loro metabolismo diffuso sulla periodico Biology Letters da un gruppo di scienziati australiani connessi dall’Università di Auckland.
Gli studiosi hanno esaminato una tipica specie di squalo serale dal mantello a damiera (Cephaloscyllium isabellum) il quale risiede adiacente alle coste della Nuova Zelanda. Gli scienziati hanno verificato sette di questi animali che si trovano nella stessa quantità di acquari: nell’arco di 24 ore hanno monitorato l’operosità fisica degli animali protocollando anche la stratificazione di ossigenazione nell’acqua, in modo da quotare la sveltezza con cui gli unici esemplari lo stavano adoperando per nutrire il proprio metabolismo.
I dati ottenuti comprovano che i consumi di ossigeno giungono a livelli più alti quando gli squali sguazzano energicamente, mentre diminuiscono nelle fasi di break per poi arrivare a livelli più bassi quando i pesci esibiscono un comportamento associabile al sonno, ossia quando sostano per almeno 5 minuti con il corpo mantenuto in posizione orizzontale. In questo modo, il tasso di assorbimento dell’ossigeno è inferiore rispetto a quello catalogato nel corso di una nuotata attiva, ed è pari alla metà di quello valutato durante la sosta.
Gli squali si sono mostrati più disposti a serrare gli occhi nel corso delle pennichelle diurne, probabilmente per ripararsi dalla luce; mentre di notte, gli occhi sono aperti nel 38% dei casi.